Lo scrittore serbo, poeta, professore universitario, traduttore,
Milorad PAVI? ha finito la sua vita, come a volte capita ai levrieri russi in piena corsa nelle immense steppe - stroncato dall'infarto. Nel caso di PAVI?, quelle steppe erano i sogni dai quali lui ricamava le parole.
Scrisse
il Dizionario dei Chazari,
il Paesaggio dipinto con il te',
il Lato interiore del vento e molti altri sogni diventati romanzi, racconti o poesie.
Non usava le parole come le usiamo noi. A volte sembrava impossibile che la lingua potesse avere quella forza, quei colori, suoni e profumi. "
Lui pensa come noi sognamo", dicevano i critici. I suoi modi di dire a volte davano le carezze, sapevano curare e guarire le nostre parole personali, ferite dalla vita, cambiate o dimenticate sotto i strati del tempo mai vissuto. Ora chi curerà queste nostre parole sopravvissute alla realtà che non sa più sognare?
Ci siamo conosciuti tantissimi anni fa attraverso i levrieri russi, condividendo così un incantesimo e un amicizia. A casa sua, un giorno, con la felice partecipazione dei suoi famigliari e delle due femmine di borzoi, tra le varie edizioni dei suoi libri pubblicati in tutto il mondo, mi raccontò che il Dizionario dei Chazari, prima di essere pubblicato, rimase sette anni chiuso nel casetto di un editore statale!
Questa storia ci conferma che gli uomini non possono ingannare il Destino.
Lo vedo che abbraccia le sue amate borzoi, quelle che hanno visto nascere il Dizionario dei Chazari, e si allontana... mentre nell'aria volteggiano i suoni del violino di un vecchio zigano, che solo per lui suona per l'ultima volta dal Petrovaradin...