Una città caratterizzata da un ricco e dinamico passato che ha visto diversi domini ma li ha superati tutti. Il più famoso simbolo della città, è il celebre puttino "Manneken Pis", che orna una fontana barocca del 1619 vicino al Gran' Place. Quando e perchè è diventato famoso, non si sa, ma è curioso come una scultura possa rappresentare una città, visto il suo soggetto. Però, la storia, sotto un apparentemente impermeabile mantello della realtà, lascia trasparire una curiosa storia che sembra scritta apposta dal più celebre giallista di tutti i tempi: il destino.
L'artista fiamingo di nome Jérôme (Hieronymus) Duquesnoy, uno dei più rinomati scultori del 17mo secolo oltre il puttino "Manneken Pis" e tante altre opere, lascio al mondo due figli, Jérôme junior e François, che l'Italia conosce come Francesco Fiammingo, l'amico di pittore Poussin e collaboratore di Bernini. Jérôme junior, a dicianove anni si unisce al fratello che a Roma studia con dei grandi maestri dell'epoca. Per i motivi del tutto sconosciuti, due fratelli si separano dopo che il pittore di Antwerp, Anton van Dyck, celebre studente di Rubens, viene a visitarli a Roma. Jérôme riemmerge in Spagna, dove il Re Filippo IV, commissiona al giovane scultore un paio di opere importanti. Quando nel 1642 Jérôme riceve la notizia che suo fratello stava morendo a Roma, corre a suo fianco. I due tornano verso nord, però François muore durante il viaggio, lasciando ai tempi nostri i rumors che fu ucciso da suo fratello Jérôme in un attacco di gelosia. In questo periodo di grande attività, Jérôme poduce le sue opere più celebri: Ganymede e The Eagle of Jupiter (ca 1540-1545) e Children and the Young Faun (ca 1542-1547). Nel 1654 Jérôme va a Ghent per diverse commissioni tra le quali una, che credeva sarebbe stata la sua opera maggiore, il mausoleo di Antoine Triest, il cadinale di Ghent. Durante i lavori fu accusato di sodomia ("il peccato di Sodoma") e a nulla sono valse le petizioni della famiglia e l'amicizia con il re di Spagna. Il potere dell'epoca - la chiesa, lo condannò a morte e il 28 Settembre del 1654 lo ridusse in cenere, prendendosi anche le sue proprietà, oltre la vita. Nonostante la sua reputazione fu distrutta, questo artista di enorme talento e di carriera promettente, rimase famoso, come suo padre e suo fratello, per i putti. Per uno strano gioco del destino proprio il "putto dei Duquesnoy", è il simbolo di Bruxelles e si trova cento metri da Grand 'Place, la zona dove è situata la maggior parte dei posti gay. Nella via che porta il suo nome al numero 12, si trova il gay bar con lo stesso nome.
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